Oliviero Bifulco: Voglio ispirare i giovani a sognare

Il mese scorso una scuola di ballo e danza di Porlezza sul Lago di Lugano (la Dream School Ballo & Fitness Asd Porlezzese) ha organizzato una giornata di stage di danza classica e moderna con il ballerino Oliviero Bifulco.

Bifulco è un giovane assolutamente adorabile che nell’occasione ha saputo gestire giovani, meno giovani e piccolissimi con delicatezza e per la soddisfazione di tutti, e ha accettato tra una lezione e l’altra di concedere una breve intervista.

Oliviero Bifulco
Oliviero con le insegnanti Barbara Bertini e Anna Rusconi

Nato nel 1995 a Pavia, Oliviero Bifulco ha vinto il suo primo concorso a Firenze a soli 12 anni davanti a una giuria di cui facevano parte i Maestri scaligeri Giuseppe Carbone e Frédéric Olivieri.

Dopo altri piazzamenti in importanti concorsi nazionali viene ammesso alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala dove si diploma nel 2014.

Quasi subito lavora al Ballet de Bordeaux ma viene fermato per vari mesi da un infortunio, risolto il quale si butterà nell’esperienza di “Amici di Maria De Filippi” (2016-2017) per sperimentare nuovi percorsi artistici passando per la tv;

lì si farà benvolere anche per il suo carattere solare oltre che per le capacità tecniche artistiche.

Ora è coreografo per il Teatro Fraschini di Pavia, per la Scala e altre realtà, è ballerino free-lance e da poco si è felicemente laureato in Comunicazione e Sociologia all’Università di Urbino.

La sua ambizione dichiarata è incontrare e “smuovere” quei ragazzi che nella vita non hanno ancora incontrato e combattuto per un sogno.

Come è nata il te la passione per la danza? Quando hai capito “cosa volevi fare da grande”?

“In modo assolutamente casuale. Mio padre è calciatore e… ovviamente da piccolo odiavo quello sport e tutto il suo mondo.

Per farmi fare un’attività sportiva mi iscrissero in piscina, alla prima lezione ne fui terrorizzato e non ne volli più sapere.

Poi i miei genitori notavano che ballavo davanti alla tv e mi proposero di andare a danza, mia madre aveva sentito che chi studia danza classica poi può fare tutto e mi iscrisse appunto a un corso di balletto classico.

Mi piacque, mi divertivo, a un certo punto ottenni l’ammissione alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala, ma non ricordo di aver mai pensato all’epoca di voler fare il ballerino.

Fu quando vennero i risultati, le prime soddisfazioni, che cominciai ad appassionarmi davvero e compresi che era quella la mia strada.

Posso dire dunque che la danza mi ha avvolto, è stata lei a venire da me”.

Quali sono i balletti che preferisci o che sogni di interpretare? Uno classico e uno moderno o contemporaneo.

“Balletti classici, tutti quelli che ho interpretato e… adesso il sogno è Bayadère, che mi affascina e sento nelle mie corde.

Tra le creazioni contemporanee, dico Season’s Canon di Crystal Pite.

lezione a Porlezza (CO)

Nelle tue biografie online leggo che speri di riuscire a ispirare quei ragazzi che ancpra non hanno un sogno, una mèta.

Pensi di stare riuscendo a farlo con la danza e l’insegnamento?

“Noto che i ragazzi di oggi hanno dentro molta rabbia, molta paura: paura di uscire dal loro guscio, di buttarsi in qualcosa, delle aspettative altrui, ma specialmente del giudizio.

Cerco di approcciarmi a loro con rispetto, con incoraggiamenti anziché critiche, correggendo come deve fare un insegnante ma in modo assolutamente positivo;

e ho la speranza che quel ragazzo, quella ragazza, magari non farà mai il ballerino ma tornando a casa sarà una persona migliore: perché è stato trattato in un certo modo e vorrà fare altrettanto”.

E speriamo che questo ragazzo dolcissimo, e umile nonostante i trionfi televisivi, sia di esempio a certi insegnanti o allenatori “titolati” che si rivolgono agli allievi con epiteti tipo “Vieni qui, schifezza” (sentito con le mie orecchie, rivolto a un bambino piccolo oltretutto) o “Non siete brutte, siete orrende”…

Sul suo profilo Facebook così scrive a proposito della sua coreografia Supernova, ispirata al tema della luce:

Nel mio piccolo, non so quanto io possa fare per cambiare il mondo, ma mi piace pensare che il mio tentativo di portare un po’ di luce ogni giorno, ogni momento, in ogni situazione, possa essere già un piccolo passo avanti.”

Oliviero Bifulco sarà di nuovo sui laghi per uno stage a gennaio a Como e a primavera sempre a Porlezza.

diploma dello stage a un’allieva un po’… stagionata

 

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